MLS®: soluzione efficace nel trattamento delle ferite

La Laserterapia MLS®, innovativa tecnica terapeutica in medicina veterinaria, si è dimostrata particolarmente indicata per il trattamento di un ampio ventaglio di patologie che interessano animali da compagnia, cavalli ed animali esotici. Tra queste, le ferite.
Giovedì, 16 Aprile, 2015

La Laserterapia MLS®, innovativa tecnica terapeutica in medicina veterinaria, grazie ai suoi effetti antinfiammatorio, antiedemigeno, analgesico e biostimolante, si è dimostrata particolarmente indicata per il trattamento di un ampio ventaglio di patologie che interessano animali da compagnia, cavalli ed animali esotici. Tra queste, le ferite.

Effetti della Laserterapia MLS® nel trattamento delle ferite

Indipendentemente dalle loro cause, la Laserterapia MLS® si è confermata infatti utile per la cicatrizzazione poiché accelera il naturale processo di guarigione. «MLS® è valida per il trattamento di queste patologie – spiega Adelmo Rossin, Product specialist ASAveterinary - per il suo effetto sui tessuti biologici: oltre ad alleviare sintomi come il dolore e l’infiammazione, sempre presenti in caso di ferite, la Laserterapia stimola la rigenerazione sui tessuti permettendo di diminuire i tempi della guarigione. Gli effetti che MLS® svolge a livello cellulare sono infatti di aumentare la produzione di energia e di stimolare la sintesi di nuove proteine necessarie alla crescita e alla riparazione dei tessuti lesionati». Ogni tipo di ferita può essere trattata con la soluzione terapeutica di ASAlaser prestando attenzione a qualche accortezza. «In generale la terapia può essere applicata su tutti i tipi di ferite e in qualsiasi parte del corpo. Viene infatti consigliata sia per il trattamento delle ferite cutanee acute che per il trattamento delle ferite croniche come ad esempio i granulomi da leccamento.

Avvertenze per la corretta applicazione della Laserterapia MLS®

Dobbiamo però considerare due elementi prima di procedere al trattamento: che le ferite non siano localizzate su tessuti neoplastici e il loro stato, se abbiano cioè contaminazione batterica oppure no. Anche il pericolo di provocare un aumento del sanguinamento deve essere valutato: se la ferita è molto recente ed il rischio di emorragia è presente dovremo trattare la ferita dopo qualche ora o eventualmente il giorno successivo». Un approfondimento lo merita la modalità di applicazione. Se, infatti, si sceglie il trattamento a punti, è consigliato distanziare i punti di circa 2 cm e trattare prima i margini della ferita. Se, invece, il trattamento viene effettuato a scansione, il movimento del manipolo deve essere lento e regolare. E’ inoltre opportuno non toccare con il manipolo il tessuto di granulazione, ma tenerlo distanziato di circa 0,5-1 cm dal tessuto. «Il trattamento a scansione – specifica Rossin - può essere ad andamento concentrico a partire dai margini della ferita e proseguendo verso il centro della ferita, oppure può essere eseguito coprendo l’area della ferita con i movimenti a griglia».

Legittimo domandarsi quante applicazioni siano necessarie per ottenere il miglior risultato. La risposta è strettamente legata alla risposta del paziente: il trattamento può essere infatti eseguito giornalmente, oppure in base alla frequenza delle medicazioni della ferita.

 

Ryan, meticcio con ferita traumatica contaminata
Obelix, cavallo con ferita traumatica al garretto
Jerry, ratto nudo con lesione cutanea